Un “red carpet” del credito. Cosi sono definiti gli accordi che, ormai da tempo, gli Istituti di credito stanno definendo con Dottori commercialisti ed esperti contabili di tutto il Paese. L’idea è quella di instaurare un rapporto privilegiato con gli Ordini dei commercialisti che, affiancando il cliente, possono agevolare il rapporto e il dialogo tra banca e impresa locali.
Le intese intendono mettere a disposizione delle imprese un canale privilegiato, snello ed efficiente di accesso al credito e di dialogo con le banche; un dialogo favorito proprio dalla figura del commercialista, che diventa a questo punto anche intermediario e promotore.
È stato definito un kit essenziale di documentazione per supportare le pratiche e gli accordi permetterebbero di dare risposte efficaci ed in tempi molto rapidi: da parte loro, le banche si impegnerebbero a rispondere in pochi giorni lavorativi alla richiesta di credito o di rinnovo del prestito e con modalità e procedure chiare e trasparenti.
Gli accordi si rivolgono a tutta la clientela dei commercialisti – siano essi professionisti o imprese – e comprendono l’intera gamma dei finanziamenti bancari, sia a breve che a lungo termine. Grazie alla consulenza qualificata offerta dal proprio commercialista di fiducia, le aziende che intendono presentare richieste di nuovi finanziamenti, o anche di rinnovi di affidamenti, potrebbero beneficiare di un iter snello ed accelerato che garantisce:
- un servizio di comunicazione efficiente, rapido e dedicato;
- la semplificazione della documentazione d’istruttoria;
- l’incontro a breve con lo specialista dell’Istituto bancario;
- tempi di risposta entro pochi giorni lavorativi.
Tale tipologia di accordo valorizzerebbe il ruolo professionale del commercialista e ne riconoscerebbe il ruolo di soggetto esperto, a cui dare fiducia dato che è sempre a fianco del cliente e lo consiglia sia quando le aziende sono in crisi e vogliono quindi uscire dalla situazione sfavorevole, e sia quando invece vogliono svilupparsi sempre più.
A seguito del prolificarsi di tali intese in tutto il territorio nazionale, l’OAM (Organismo per la gestione degli elenchi degli Agenti in attività finanziaria e dei Mediatori creditizi) ha ritenuto necessario fissare dei paletti all’attività del commercialista nel favorire l’accesso al credito per i propri clienti, evidenziando che, al di fuori del perimetro indicato, l’attività poterebbe essere considerata esercizio abusivo di attività riservata ai mediatori creditizi, in violazione dell’art. 140-bis del Testo Unico Bancario (TUB).
L’Organismo ha ribadito che la messa in relazione e l’illustrazione di prodotti di finanziamento alle imprese, anche soltanto in forma di consulenza prestata in via generica sulla linea di credito, è riservata ai soggetti iscritti – i.e. mediatori creditizi – negli Elenchi OAM (cfr. Comunicazione n. 25/20, disponibile al seguente link:
Sulla base di quanto detto, ci si aspetta di vedere quale sarà, sulla base di tali accordi, la tipologia di attività consulenziale svolta dai commercialisti in favore dei propri clienti: e dunque, se essa si limiterà, in conformità con quanto stabilito dall’OAM, all’assistenza di tipo fiscale e contabile, ovvero, se ed in qual misura potrà sconfinare nelle attività riservate ai mediatori creditizi a norma dell’art. 128-sexies del TUB.